Una città, Velletri, che estende il suo territorio per 140.2 Kmq., intensamente popolato con i suoi 50.000 abitanti variamente dislocati fra centro urbano e territorio extraurbano a vocazione, quest’ultimo, prevalentemente agricola residenziale e, soltanto parzialmente, industriale.Tale struttura, al di là della congestione urbana, consente a Velletri di mantenere la salubrità dell’ambiente e la genuinità dei prodotti che sono particolarmente abbondanti e pregiati, data la sua posizione collinare che dai 30 metri s.l.m. ai confini con Cisterna, si eleva a 332 m. nel centro abitato, continuando a salire fino a raggiungere i 360 m. del Monte della Faiola, gli 826 m. del Maschio d’Ariano ed i 925m. del Monte Peschio, picco più alto del Monte Artemisio. Quest’ultimo, nella sua interezza, costituisce una barriera naturale ai rigori del vento di tramontana, mentre sul versante sud, che degrada verso il mare fino a ricomprendere, nel vasto orizzonte, il promontorio del Circeo e le isole pontine, funge da naturale paratia alle nubi imbrifere, favorendo frequenti piogge nel territorio, preziose per lo sviluppo di una flora lussureggiante e per il mantenimento dell’habitat alla fauna ricca e diversificata, sia stanziale che migratoria.
        I prodotti dell’agricoltura sono costituiti soprattutto da uva e olive che, nello stesso contesto territoriale, vengono trasformate in appositi e moderni stabilimenti, in vino ed olio di grande pregio; oltre all’abbondante produzione di frutta, notevole è anche la produzione di kiwi, ortaggi e di quant’altro la particolare fertilità della terra possa offrire.
        La natura vulcanica del terreno, ricca di minerali, spesso rari, che il vulcano laziale altre 30.000 anni fa vi riversò dalle sue bocche, ancora oggi individuabili nei laghi vicini, veri gioielli naturali, consente di ricavare prodotti particolarmente graditi al palato ed apprezzati dagli intenditori.
     La popolazione si concentra nell’agglomerato urbano soltanto per circa 30.000 abitanti, mentre gli altri 20.000 circa risiedono nel territorio che, pertanto, risulta fortemente popolato e strutturato in una miriade di piccole aziende o ville, curate amorevolmente, che costituiscono ambiti siti residenziali, la cui distesa è ben visibile scendendo verso Velletri dalla S.S.117 - Via dei Laghi - che si snoda lungo un itinerario estremamente panoramico e che, dipartendosi dall’aeroporto di Ciampino, s’inoltra nei Colli Albani e, attraversando il Monte Artemisio, mostrando improvvisi paesaggi fra i più belli del mondo, si ricongiunge a Velletri, con la Via Appia la quale, invece, nell’area dei Castelli Romani, collega Albano, Ariccia e Genzano a Velletri, tutti unendoli a Roma.
      Data l’estensione del territorio e la limitata presenza di industrie inquinanti, la fauna è ancora cospicuamente presente trovando nella lussureggiante flora un eccellente habitat naturale, soprattutto nelle zone boschive, ora rientranti, in parte, nel Parco Regionale dei Castelli Romani. E’ possibile imbattersi col cinghiale, con l’istrice, col tasso, col gatto selvatico e, fra i volatili, col fagiano, col falco, col picchio, col rigogolo, con la tortora, col cuculo, col pettirosso ed ancora con i notturni assioli, barbagianni, civette e, nei fossi, risuonano, nel cuore delle notti estive, i gorgheggi degli usignoli.
     La flora è ricca e variegata, fatta di vaste distese montane di castagni, di lecci, querce, noccioli, e qua e là di allori, mentre nel sottobosco si sviluppano rose selvatiche dai colori vivaci e diversi, ciclamini rutilante, viole mammole di profumo intenso con i fiori viola e talora bianchi, numerose specie di orchidee di cui una, totalmente sconosciuta ai botanici, è stata recentemente scoperta nel sottobosco del Monte Artemisio.
     Nelle ville-aziende è particolarmente curato l’arredo floreale: rose, bulbacee, azalee, peonie, rododendri, ortensie, magnolie, mimose e soprattutto camelie, compongono una fantasmagoria di colori che, per ogni stagione, ravvivano la naturale godibilità dell’ambiente.
   Da tali essenze si ottengono gli ornamenti floreali in occasione delle manifestazioni più disparate e, in specie, in occasione dell’antico e celebrato Carnevale di Velletri.
   La camelia è divenuta, ormai, la pianta tipica del territorio di Velletri. Il territorio, proprio per i minerali che vi sono presenti, si è rivelato, all’analisi, uno dei migliori del mondo per la sua coltivazione.
   Il Consiglio Comunale ha proclamato Velletri "Città delle Camelie" ed un’affascinante "Festa delle Camelie" si tiene ogni anno intorno alla metà del mese di marzo, con grande affluenza di pubblico e di esperti del settore.
   Durante l’anno è possibile visitare i vivai di camelie, veri e propri camelieti formati da numerose cultivar di rara bellezza.
    Nel corso della "festa delle Camelie" un servizio di bus navette consente visite guidate ai giardini ove è possibile ammirare veri e propri alberi di camelie, trovando dovunque festosa ed ospitale accoglienza.
   In aprile il territorio è inondato dal profumo delle "carciofolate", ossia dei carciofi cotti all’aperto su una spessa brace di tralci di vite che conferiscono ad essi un particolare e gradevole aroma. Non v’è villa-azienda ove, in quel periodo, non si riuniscano frotte di amici per partecipare al "rito" della "carciofolata" con ricchezza di prelibati prodotti culinari ed abbondanti libagioni, cui fanno seguito canti e danze fino a tarda ora della notte, quasi a salutare la primavera ed insieme a gioirne.
     Le attività sportive, soprattutto nel periodo primavera-estate, sono intense e fra esse spicca l’ormai noto "Giro podistico delle vigne" al quale partecipano i migliori nomi del podismo internazionale.
                                                       
E’ questo il periodo dell’anno il quale ripropone puntuale il miracolo della maturazione dei frutti ed introduce all’autunno che a Velletri letteralmente esplode nella vendemmia e nella tradizionale ed assai antica sagra dell’Uva, sempre più articolata ed artistica, nel cui contesto esperti cavalieri, per la rispettiva "decarcia", nello splendore dei costumi medievali, si sfidano nella corsa all’anello per la conquista del "Palio", mentre lungo il Corso della Repubblica sfilano i gruppi in costume d’epoca e nelle piazze e vie caratteristiche si avvicendano spettacoli popolari, stands e mostre varie di prodotti di artigianato o prodotti tipici locali o di opere pittoriche dipinte, tra gli altri, anche dai numerosi e valenti maestri veliterni, talché l’intera città ne rimane coinvolta.
Nell’ultimo Giovedì di ottobre ha luogo la tradizionale "ottobrata", le cui origini sono lontane nel tempo. La popolazione si riversa nelle vigne, ad essa unendosi numerosi romani che si concedono una giornata ai Castelli, per immergersi nella natura ancora ricca di frutti pendenti e di fragranti grappoli d’uva