FESTA DELLE CAMELIE A
LOCARNO
(24-28 marzo 2005)
Locarno ospita il
CONGRESSO MONDIALE della CAMELIA International Camelia Congress
Convegno 2005 >>
Piazza Grande in fiore a Locarno, dal 24 al 28 marzo 2005. Ritorna per
l’ottavo anno consecutivo – ma il primo compleanno porta la data del 1924 – la
Festa delle Camelie, principale appuntamento europeo dedicato alla pianta,
organizzato sotto il patrocinio della Società Svizzera della Camelia e dell’Ente
Turistico Lago Maggiore.
Quest’anno l’evento assume un rilievo mondiale poiché Locarno – dopo le edizioni
di Los Angeles (2001) e Jinhua, Cina (2003) – ospita il congresso mondiale
dell’ICS (International Camellia Society), nel quale i massimi esperti
internazionali della camelia potranno soffermarsi sul patrimonio cameliofilo del
Lago Maggiore, patrimonio che sta conoscendo, grazie alle iniziative nella parte
italiana del Lago Maggiore, momenti di grande interesse e di studio in tutto il
mondo. La concomitanza con la Pasqua, che segna anche il periodo di massimo
splendore del fiore, farà si che Locarno si mostrerà festosa ed addobbata come
non mai per l’occasione.
Anche quest’anno sono previste novità
nell’allestimento della mostra, che si terrà nella corte e nei locali della
Società Elettrica Sopracenerina, in Piazza Grande.
La più importante e attesa è la
creazione del Parco della Camelia. Il Parco, la cui apertura al pubblico è
prevista dalle 9.00 alle 17.00 e per tutto il periodo della fioritura, è
situato sulla riva del Lago Maggiore, poco distante dal Lido di Locarno e sarà
inaugurato ufficialmente il giorno 24 marzo 2005 alle ore 11.00.
Per le strade della città, attraverso la neonata via delle Camelie, si potranno,
lungo un percorso prestabilito, visitare case e giardini fioriti (oltre a due
giardini di antiche ville padronali ad Ascona), in un percorso spettacolare che
vedrà Locarno addobbata con bandiere, fiori ed altri oggetti che richiamano il
tema della festa. Sulla Piazza Grande ci saranno i gazebo espositivi, in una
configurazione del tutto nuova e con degli spazi-giardino adornati di sculture
in granito, opera degli artisti della scuola di scultura di Peccia e
Vallemaggia Pietra Viva.
All’interno della rassegna vera e propria,
una romantica musica dal vivo farà da sottofondo alla delicata bellezza delle
camelie esposte. Il particolare allestimento dell’esposizione creerà nel
pubblico l’impressione di muoversi in un piccolo giardino delle camelie, cui
farà da pendant un giardino segreto (5 metri per 6) realizzato secondo i
canoni del Feng Shui. Ci saranno inoltre concorsi, gadget, un’esposizione di
fotografie, la mostra scientifica, e, novità assoluta, verrà presentata la
“tomografia della camelia”, che rivela il fiore nelle sue più recondite fibre.
Per cinque giorni
questo fiore sarà al centro dell’attenzione e della curiosità di migliaia di
visitatori e di studiosi. Saranno presentate ben 300 varietà di camelie,
suddivise in diverse specie (japonica, reticultata, ecc..), ibridi e
cultivar, provenienti in buona parte dal Parco Botanico del Gambarogno.
A disposizione dei più
curiosi, il Dottor Camelia anche quest’anno fornirà utili consigli sulla cura
delle piante.
La mostra rimarrà aperta nei seguenti orari:
giovedì 10-21; venerdì 10-19; sabato 10-19; domenica 10-19, lunedì 10-19. Costo
del biglietto: adulti Fr. 8.-, giornaliera Fr. 10.- pensionati Fr. 6.-, gruppi
sconto del 20% (numero minimo 10 persone).
Previste anche alcune offerte speciali. La
più interessante prevede l’ entrata alla rassegna a Locarno, la trasferta con un
battello della Navigazione del Lago Maggiore e la visita alle Isole di Brissago
ad un costo di Fr. 21. e il 50% di riduzione sul biglietto della funicolare
Locarno-Madonna del Sasso-Orselina, da cui si potranno ammirare molte piante in
fiore.
Informazioni:
Ente Turistico Lago Maggiore 0041/91 791 00 91
LOCARNO, LA CALIFORNIA
SVIZZERA
Il
clima particolarmente favorevole di Locarno – posizionata nella regione della
Svizzera con il maggior numero di ore di insolazione: ben 2164 l’anno, contro le
1994 di Lugano e le 1693 di Zurigo e con una temperatura media annuale che
risulta la più alta in assoluto, 11,7°C – insieme con l’alta umidità dell’aria e
l’acidità del terreno ha consentito lo sviluppo rigoglioso di una flora
spontanea ed ornamentale unica e rara.
Grazie
a questo clima particolarmente mite si coltivano in piena terra specie tipiche
delle zone subtropicali; la regione del Locarnese è l’avamposto più nordico per
la crescita di diverse specie all’aperto, tutto l’anno. Una media annuale di
11,8°C, precipitazioni annuali di ca. 1800 mm, lago con un effetto moderatore
sulle temperature grazie al quale quelle invernali risultano molto raramente
inferiori allo 0 termico, un ottimo substrato acido e una roccia-madre granitica
caratterizzano questa affermata regione cameliofila dove già negli anni venti si
svolgeva la “festa della camelia”.
Grazie
al clima particolare, è possibile visitare il Parco Botanico del Gambarogno, il
Parco Botanico delle Isole di Brissago e i giardini pubblici Rusca a Locarno.
Il Parco Botanico del Gambarogno, nato nel 1960 come vivaio
grazie al vivaista Otto Eisenhut, si estende su una superficie di 17mila metri
quadrati in una posizione impareggiabile: vi crescono, tra le moltissime specie
di magnolie, rododendri, peonie e glicini, almeno 600 varietà diverse di
camelie. Una di queste porta un nome ticinese: è la varietà di “Camelia japonica
Ascona”, registrata sulle Isole di Brissago qualche decennio fa. Si tratta di
una varietà particolarmente rustica e resistente al freddo, con una crescita
molto vigorosa. La foglia è chiara e presenta una forma particolare, la
fioritura è prolungata e il fiore semidoppio di colore rosso. La collezione
Eisenhut è una delle più ricche dell’intero continente europeo, in particolare
per le varietà nate nel ventesimo secolo. Le piante madri raggiungono i sei
metri di altezza
(www.parcobotanico.ch,
www.eisenhut.ch).
Il
citato
Parco
botanico delle Isole di Brissago
si trova su una splendida isola al centro del bacino svizzero e offre
impressioni di paesi esotici con ambientazioni diverse a seconda dei continenti
e una superficie di 25.000 metri quadrati. Ospita oltre 1.600 specie vegetali,
spesso uniche in Svizzera e in Ticino e una collezione di camelie di circa
specie diverse
(www.isolebrissago.ch).
I
Giardini pubblici Rusca
ospitano esemplari ultrasecolari di antichi cultivar dell’ottocento di camelie
che raggiungono i sette metri di altezza. Locarno custodisce numerosi altri
parchi storici privati minori con esemplari notevoli di camelie. Fuori città,
ricordiamo ancora i parchi privati di collezionisti di fama mondiale, tra cui
sir Peter Smithers a Vico Morcote e il parco della Villa Favorita a
Lugano-Castagnola.
STORIA DI UNA FESTA DI
POPOLO
La
Festa delle Camelie, così denominata fin dalla prima edizione, svoltasi
nell’aprile del 1924, è stata per molti anni una corale festa di popolo, con
cortei fioriti e spettacoli coreografici e musicali. Interrotta a causa della
guerra, la manifestazione, rinata con il nome di Festa dei Fiori, raggiunse
negli anni ’60 un notevole successo internazionale, grazie anche all’Eurovisione
che per anni trasmise in diretta il corteo fiorito. Concluso con la Festa dei
Fiori un ciclo, la camelia non fu del tutto dimenticata.
Dal
1997 il filo del discorso è stato ripreso dall’Ente Turistico Svizzero,
affiancato nel ’99 dalla neocostituita Società Svizzera della Camelia. Nasceva
così la mostra internazionale “Camelie a Locarno”, cresciuta di anno in anno con
la presentazione di sempre nuove varietà di camelie (oltre 300 quelle esposte
l’anno scorso) e di un programma collaterale sempre più ricco.
La manifestazione si avvale della collaborazione di vivaisti,
giardinieri e fioristi locarnesi e può contare sul sostegno del Servizio Parchi
e Giardini della Città di Locarno.
LA STORIA DELLA CAMELIA
Di ogni
pianta è molto importante conoscere, oltre alla morfologia e alla descrizione
botanica, la zona d’origine e l’areale di diffusione primario. Questo non è
solo una informazione didascalica e di fitogeografia, ma definisce meglio le
caratteristiche fisiologiche e il ciclo biologico ai fini di conoscere i
parametri per l’ambientamento in climi differenti da quello originario. La
camelia, originaria del Sud-est asiatico, ha compiuto da ormai quasi tre secoli
i suoi primi viaggi verso i paesi occidentali, dove fu introdotta essenzialmente
come specie ornamentale e divenne, in Europa, una delle piante più apprezzate da
vivaisti ed ibridatori. La storia dei primi esperimenti di acclimatazione e
della creazione di nuove cultivar è costellata di curiosi aneddoti e di storie
di pura passione.
Il Lago
Maggiore e i suoi giardini sono la testimonianza di questa storia ricca di
tradizioni. In ogni giardino storico, nel tipico stile romantico dell’800, è
possibile ritrovare antichi esemplari di camelie, per lo più appartenenti alla
specie Camellia japonica, riconducibili a famose cultivar dell’epoca, dai
nomi altisonanti, che ricordano illustri personaggi della nobiltà di quel
tempo. Una camelia all’occhiello e come decolté era simbolo di lustro e
raffinatezza per le famiglie patrizie dell’epoca. In breve tempo sorse una
sorta di cameliomania e numerose furono le piante coltivate in vaso e messe a
dimora nei giardini dei laghi insubrici. Oggi si possono ammirare ancora molte
di queste piante, alcune ormai divenute esemplari monumentali, e la loro ricca
progenie di nuove varietà dai fiori semplici e rossi, ma anche doppi e con
tonalità dal bianco al rosa e al rosso con infinite gradazioni e variegature
intermedie.
Il
ricco patrimonio genetico che è andato sviluppandosi con questo meccanismo di
continui incroci ha ulteriormente reso la specie più adatta alle nuove
condizioni pedoclimatiche con genotipi più resistenti al freddo o con altre
caratteristiche peculiari non presenti nei paesi d’origine. Il processo di
naturalizzazione è evidente quando alla base di esemplari maturi di camelia sono
presenti in grande numero semenzali, che, però, all’ombra dei genitori, non
hanno possibilità di crescita se non trapiantati o accuditi in modo particolare.
La propagazione per seme, infatti, viene poco sfruttata nella produzione
florovivaistica per i riconosciuti ritardi nell’entrata in fioritura, ma è
evidente l’interesse dal punto di vista del miglioramento genetico.
La
pianta di camelia, assieme ad altre specie acidofile come il rododendro e
l’azalea, è diventata, sul lago Maggiore, un fiore tipico della tradizione
locale. E’ difficile trovare un giardino o spazio verde anche di piccole
dimensioni senza almeno una pianta appartenente a questo genere vegetale. Il
settore della produzione di piante è infatti cresciuto parallelamente a questa
ormai antica tradizione, divenendo di tali dimensioni da rivolgersi dal punto di
vista commerciale non più solamente al mercato locale, ma a quello italiano ed
europeo. Diventato ormai la zona di produzione tipica delle camelie, il
distretto dei laghi, con a capo il lago Maggiore, conta più di 1.000.000 di
esemplari di camelia commercializzati ogni anno. Questo trend è in continua
salita, come in crescita sono anche il rinnovato amore e passione per questo
fiore.
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